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sabato 13 dicembre 2025

Julia in crisi nera: Foderà vs. Berardi

Si parla ancora molto della riduzione di pagine della serie di Julia della Bonelli (noi lo abbiamo fatto qui), ma più che altro non per la serie stessa o la sua protagonista, quanto perché Julia rappresenta lo specchio di una situazione di declino di cui Bonelli è prigioniera e ormai lo hanno capito tutti. L'editore riduce le pagine perché per il calo vendite non può più mantenere le serie senza aumentarne ogni 1-2 anni il prezzo di copertina. E siamo arrivati a 5,80 euro!

Julia fa parte delle testate di terza fascia, quelle che oggi orbitano sopra o sotto la soglia delle 10.000 copie e non può aumentare sempre come fanno Tex e gli altri perché altrimenti i pochi che la seguono rischiano di essere persi per sempre. Mettiamoci pure un drastico calo di qualità dei contenuti e davanti alla prospettiva di pagare un euro in più tra qualche mese (forse fine 2026), molti avrebbero chiuso con l'acquisto della collana in questione.

In questo modo, la serie anche se con meno pagine resta in edicola a 4,90 (o 5,00 euro), quindi il lettore pagherà meno rispetto a prima e avrà un contrappeso psicologico per il fatto che leggerà meno pagine. Ma Julia è in questa condizione anche per le scelte del suo curatore G. Berardi che ha creato il personaggio nel 1998 e da allora non lo ha mai fatto evolvere. La responsabilità è anche della Bonelli che doveva pur immaginare che le cose finivano così.

E oggi si è appreso di come funzionavano gli affari interni a Julia nello sfogo di un fumettista che ci ha lavorato. Ne ha parlato Marco Foderà, le cui parole sono state riprese nel forum neverianoPurtroppo, il curatore, ha una idea ben precisa su come vuole questo fumetto. Per me, anche se scritto bene, graficamente, noioso da morire. Poi buona parte degli autori, bravi, ma castrati ed appiattiti su una regia basica, vecchia, vetusta, forse banalotta... 

Io ci ho lavorato 5 anni, tantissimo tempo fa, ho sofferto molto, ma io ero anche decisamente più scarso di adesso, come disegnatore. All'epoca mi occupavo delle matite e rifare continuamente le pagine, non mi aiutava ad essere performante, mi stavo spegnendo come autore, quindi e di mollare e fare altro (i romanzi a fumetti e tutto ciò che è arrivato dopo). Il fatto che l'autore volesse una sorta di "telefilm" a fumetti non l'ho mai condivisa. 

Ken Parker, un altro pianeta. Ora non è più giovanissimo, non so se potrebbe avere idee così innovative da tornare a fare prodotti alla Ken Parker. E' molto raro vedere un fumettista Bonelli che ne attacca un altro. Ciò che dice tal Foderà è evidente: Julia non si è evoluta e per chiunque ci abbia lavorato non è stato certo facile, come per Foderà.

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