Nelle scorse settimane la Bonelli ha annunciato l'uscita di due nuove collane, ovvero I mondi di Dragonero e I mondi di Zagor. La prima di 128 pagine a 7,90 euro e la seconda di 96 pagine a 5,80 euro. La periodicità è annuale e a tutti gli effetti si tratta di speciali. I bonellomani, quelli che non accettano che la casa editrice sia in crisi e che i dati delle vendite che girano in rete non sono veri (ma poi arrivano i bilanci a certificare il tutto e loro fanno la solita figura di escrementi) hanno esultato: allora è un buon segnale?
Inoltre, vista la scarsa cultura dei bonellomani, con questi segnali si fornisce l'illusione di una forza editoriale che in realtà non esiste, ma il pubblico percepisce l'illusione che lo convince che tutto sommato si va avanti e nonostante i bilanci e i siti che parlano male della casa editrice, che in realtà sono comuni siti di critica come il nostro. Quindi, la politica della Bonelli è oggi uscire cercando di svuotare i cassetti sia perché si tratta di storie già pagate sia perché domani potrebbero avere valore pressoché pari a zero.
Già immaginiamo gli attacchi al nostro articolo: vedete il bicchiere mezzo vuoto e non vi va bene niente. Le solite solite stupidaggini che gente scolasticamente arretrata si dilettano a scrivere, a volte con errori grammaticali sulla rete social. Per loro non è possibile conciliare l'idea della crisi con il varo di nuove collane. Il problema quindi è che il loro bicchiere mezzo pieno spesso si rivela un bicchiere vuoto. La Bonelli dovrebbe investire nella innovazione dei personaggi affidandosi a autori nuovi e antiestablishment.

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