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domenica 16 novembre 2025

Diabolik (Anno LXIV) n. 11-2025

La storia di Diabolik dell'inedito albo di novembre 2025 corrispondente al n. 945 si è rivelata soprattutto un giallo scadente che dimostra che le idee originali non ci sono più come un tempo. La trama è il solito furto geniale che il re del terrore deve realizzare in tragedie familiari, copione ripetuto centinaia di volte da Mario Gomboli e Tito Faraci, autori del soggetto di questa storia. 

I testi di Enrico Lotti e Alessandro Mainardi non hanno brillato in modo particolare né hanno mitigato l'impatto dei disegni bruttini di Giuseppe Candita e i retini di Marco Chillura. Se Faraci avesse curato anche i testi e le tavole fossero state realizzate da artisti più capaci il risultato avrebbe potuto essere decisamente migliore. 

Ottima la cover di Matteo Buffagni con uno sfondo verde e la mano di Diabolik che regge un pugnale. Sul retro la cover di una donna del cast che nell'economia della storia assolve ad un ruolo basico. 

Franco Serter è il capo di una multinazionale, che ha una ossessione per un rubino a cui attribuisce grandi capacità, tra cui quella di dargli energia positiva aiutandolo nella cura dei problemi di salute di cui è sofferente. Per tal motivo ha fatto trasportare il prezioso nella sua villa.

Una sera il figlio Alessio, preoccupato per la fissazione del padre, confessa questi suoi timori ad uno conosciuto per caso in un locale, senza sapere che si tratta del giornalista Wolff noto per le sue inchieste scandalistiche. 

Il giorno dopo infatti sul Clerville Mirror appare la storia dell'ossessione di Serter. Ma la cosa peggiore è che ora tutti sanno che il rubino si trova nella sua villa e si teme che Diabolik possa rubarlo. Alessio per rimediare incarica delle ditte di sicurezza per proteggere l'oggetto ma il re del terrore riesce e anche con una certa facilità a rubarlo. 

Franco Serter non riesce a superare lo shock e muore. La giovane moglie che aveva sposato non ha più motivo di rimanere in quella casa e ad Alessio rivela che vorrebbe tornarsene nel suo Paese. Sembrerebbe tutto chiaro ma l'ispettore Ginko non si da per vinto e inizia ad indagare. Scopre così che tutto è stato orchestrato da Alessio.

Allarmato perché il padre aveva cambiato testamento, ha messo a punto un piano in cui lo stesso Diabolik risulta essere stato manovrato. La sera in cui ha incontrato il giornalista Wolff non è stato un caso ma un piano. Il suo obiettivo è fare proprio trapelare che il prezioso rubino si trovava nella villa del padre per far si che Diabolik lo rubi. 

All'uopo aveva anche dato incarico a ditte di sicurezza optando per piani di sorveglianza che sapeva che il re del terrore li avrebbe superati. Facendo esaminare il suo pc, aveva scoperto ricerche sui metodi di Diabolik. Quando ha comunicato al padre la tragica notizia, si è premurato di immettere in un bicchiere d'acqua che gli ha fatto bere con la sua medicina una sostanza letale. 

Sostanza che lui, abilissimo chimico, sapeva bene che non avrebbe lasciato tracce. Ginko però non ha in mano prove concrete per dimostrare la sua tesi e far arrestare Alessio Serter. Ci penserà Diabolik che una volta capito di essere stato manipolato attua la vendetta uccidendolo. Tutto fin troppo semplice e prevedibile e dove il vero protagonista più che il re del terrore è stato l'ispettore Ginko.

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