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sabato 22 novembre 2025

Martin Mystère non chiude? I motivi

A proposito della situazione della testata Martin Mystère, diversi nostri hater chiedono in modo polemico su social e forum: sono anni che dite che la serie dovrebbe chiudere, ma finora non è mai avvenuto e usano questo argomento per attaccarci e mettere in dubbio ciò che scriviamo od in generale il nostro pensiero critico. Facciamo chiarezza.

Martin Mystère non è mai stata una serie best seller per la Bonelli, questo è fuori discussione sia perché il mistero se collocato in un ciclo fumettistico attira poco (la gente che legge già sa che si tratta di fatti o conclusioni del tutto inventate) sia perché l'approccio con cui il suo creatore ha toccato gli argomenti ha avuto il tono delle sberleffo. 

Il primo a dimostrare di non voler prendere sul serio i dati misteriosi delle storie era quindi proprio Alfredo Castelli e questo la gente lo capiva fino al punto che infastidita lo mollava. Chiarito questo passiamo all'argomento cruciale. Nel 2012 Martin Mystère vendeva 26.000 copie (fonte) ma due anni dopo le vendite erano crollate a 20.000 copie (fonte). Un calo vistosissimo del 23,1%!

Negli anni successivi le vendite generali di tutti gli editori, Bonelli compresa, sono crollate ancora di almeno 5 o di 6 volte. Il medesimo Tex è passato dalle 210.000 copie del 2012 alle attuali 115.000 (stando a dati ufficiosi) e Dylan Dog nello stesso arco da 140.000 a 38.000 copie. Tutto ciò è risultato dai dati di bilancio Bonelli che negli ultimi 4 anni hanno subito un calo da 9 a 5 milioni di copie. 

Non stupiamoci se Martin Mystère sia crollato anch'esso e se nel 2024 vendeva, in base a dati ufficiosi, 2.500 copie oggi le vendite medie sono attestate sulle 2.000 copie. Di qui la domanda: come fa Bonelli a tenerlo ancora aperto? Anzi, perché non lo chiude e basta? La risposta richiede la precisazione di alcuni elementi. La politica della Bonelli è di non chiudere niente salvo casi estremi.

Si possono citare i casi di Morgan Lost o di Saguaro, ma si trattava di serie giovani mentre chiudere una serie come Martin Mystère anche se non porta nulla all'editore non è così facile. Già la chiusura nel 2006 di Mister No generò un trauma incredibile. Stesso discorso per Magico Vento nel 2010 e molto meno per Brendon nel 2014.

Chiudere è ammissione di fallimento e c'è anche chi dice che se Martin Mystère non è stato ancora chiuso ciò lo si deve per non dare soddisfazione a noi. Poi, ci sono ancora molte storie da far uscire, già pagate. Se la serie chiudesse oggi, quei soldi sarebbero stati buttati. In simili frangenti quindi sarebbe facile gettare la spugna e chiudere.

Tuttavia, di questo passo Bonelli dovrebbe chiudere tutto tranne Tex, Dylan Dog e Zagor. Un altro fattore che tiene su ancora questa serie è il calo dei compensi, una strada battuta dalla casa editrice negli ultimi quindici anni. In tal modo, produrre le storie di serie in declino come Martin Mystère non deve essere stato un grosso sforzo. 

Dulcis in fundo, a tenere tutti e tutto su, Martin Mystére compreso, c'è Tex! Eh, si. Con le sue attuali 115.000 copie, Aquila della Notte può giustificare perfino l'esistenza di una collana che vende 2.000 copie e per la cui produzione sono state investite somme minime rispetto a 15-20 anni fa. Chi si lamenta che la Bonelli propone troppe ristampe di Tex deve capire che ciò permette al resto di stare su.

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