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sabato 20 dicembre 2025

Speciale Nathan Never: cover in A.I.?

In rete è molto vivace il dibattito tra i fautori dell'uso della A.I. nei fumetti e chi invece contesta spiegando che così si rischiano di perdere posti di lavoro, specie tra gi artisti da un colpo fatale alla creatività originale. Noi riteniamo che la A.I. sia molto utile in tanti settori e visto il livello basso di storie e disegni (noi diciamo "basso" ma in diversi casi si dovrebbe usare un aggettivo più appropriato).

Così in molti si sono dati alla ricerca di possibili tavole o cover realizzate con l'Intelligenza Artificiale. Il vantaggio per un disegnatore è palese: in meno di due secondi l'A.I. sforna un disegno finito, comprensivo dei colori così che all'artista basterà dare qualche ritocchino per far credere all'editore (sempre che l'editore non sia d'accordo anche lui) di averci lavorato per giorni o settimane. 

Anche noi abbiamo dato qualche controllatina e ci è parso che la cover dello speciale n. 36 di Nathan Never uscito un paio di giorni fa presenti molti elementi caratteristici di una cover realizzata in A.I., in tutto o solo in parte. La posa fin troppo statica di Nathan Never, lo sguardo perso nel vuoto, lo scenario che sembra più uno stereotipo che una creazione propria, i colori e gli effetti di luce. 

Ma anche se fosse cosa ci sarebbe di male? In fondo, per gli editori l'uso della A.I. potrebbe permettere di ridurre i tempi di produzione e non è sempre detto che l'esito non sia buono come riscontro di pubblico. Del resto, se molte storie fanno cagare e in molti casi i disegni paiono fatti di mala voglia come se all'artista di turno non sia andato a genio lavorare, ben venga la A.I. se il risultato è buono.

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