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mercoledì 19 novembre 2025

Così Galep copiava le cover per Tex...

Secondo la versione ufficiale della propaganda bonelliana, Aurelio Galleppini detto Galep é stato un grande artista, il quale oltre ad avere creato graficamente Tex nel 1948 ha lasciato una grande impronta nel mondo del fumetto. Ma le cose stanno davvero così? Non proprio dato che oggi si è appurato che copiava le copertine di riviste americane ai fini delle sue tavole texiane. Insomma, inventiva zero...

Un articolo uscito sul blog Dime Web ha rivelato l'arcano, una versione che sarà indigesta ai fan del popolare ranger ma che non può certo essere messa in dubbio. L'occasione è stata l'uscita di Tex Classic n. 227 che raccoglie le tavole pubblicate in origine su Tex n. 111 e 112 (usciti a gennaio-febbraio 1970). Il primo albo dal titolo L'asso nella manica è un ricalco delle cover di due riviste straniere.

Succedeva che lo stesso Bonelli autorizzava tali ricalchi senza farsi troppi problemi sia perché all'epoca nessuno ci avrebbe fatto caso, sia perché nessuno si sarebbe preso la briga di informare gli editori delle riviste copiate di quello che stava avvenendo in Italia. Anche i lettori ignoravano il fatto poco simpatico e lo stesso blog sopra citato parla di "ispirazioni", quando in realtà si dovrebbe parlare di copie.

La cover di Tex n. 111 vede Tex in posizione abbassata ma pronto a sparare pistola in pugno e dietro di lui un'ombra che dovrebbe essere il suo duro avversario. L'ombra è stata copiata pari pari da una rivista tedesca dal titolo Die in the Saddle, mentre la posizione di Tex è stata ripresa dalla cover di una rivista americana che ritraeva l'attore Will Hutchins uscita nel 1958, Sugarfoot. Inventiva zero.

E non solo, perché il blog si cura di fare l'elenco delle altre cover di Galleppini in cui ha usato gli stessi ricalchi  come se fosse normale prassi. Non era però il solo che lo faceva poiché sembra che fosse una sorta di direttiva anche per altri disegnatori. Un pezzo di Giornale Pop dimostra come anche Gallieno Ferri per Zagor faceva la stessa cosa e in maniera ancora più evidente. Non proprio una bella cosa che getta un'ombra sui due artisti perché hanno copiato.

Quest'ultimo articolo è illuminante anche perché afferma che era Sergio Bonelli che imponeva ai suoi disegnatori di copiare le varie cover che gli piacevano. Né Galep né Ferri protestavano, pare. Il pezzo parla di vero e proprio plagio e di 29 copertine copiate da riviste straniere. E chissà se ce n'erano altre per dire che ciò oggi non porta onori. Oggi grazie alla possibilità di accedere a tante fonti è possibile sapere di fatti del mondo Bonelli dapprima impensabili.

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